Ridurre il debito pubblico investendo in energia alternativa. Come si fa?

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Mentre l’economia europea va a rotoli perché si sta cercando di salvare la Spagna dandole 100 miliardi di euro per rifinanziare le sue banche, e perché la Grecia sta per decidere se uscire dal cappio dei prestiti europei, e perché il Portogallo sta anch’esso per crollare insieme, forse, all’Irlanda, in Olanda invece qualcuno propone idee diverse per risolvere la crisi.

La realtà è che nella situazione in cui ci troviamo ora, per coprire il debito serve indebitare qualcun altro, ed è questo che sta facendo l’Europa.
Ma la proposta uscita sul quotidiano “Nrc Handelsblad” prevede che il debito delle nazioni venga convertito in autorizzazioni per costruire impianti di produzione di energia elettrica derivante da fonti rinnovabili.

Ridurre debito pubblico investendo in eolico e fotovoltaico La proposta nasce dalla mente dell’economista danese Sweder van Wijnbergen, che ha calcolato che Portogallo, Italia, Grecia, Irlanda e Spagna potrebbero ripagare fino al 30% del proprio debito permettendo che una percentuale tra l’1% e il 2% venga usato per impiantare fotovoltaico ed eolico.

La riduzione del debito sarebbe possibile considerando una percentuale media annua dell’inflazione del 2,5% e un profitto di 1,5 centesimi di euro a kW/h per una produzione annua di circa 70 GW/h per chilometro quadrato.

Bisogna certamente considerare che ogni nazione ha un clima diverso, quindi sicuramente in Spagna e in Italia sarebbe preferibile il fotovoltaico, mentre in Irlanda è molto meglio l’eolico. In Portogallo invece andrebbe bene un mix tra i due sistemi.

Avendo l’Irlanda “solo” 40 miliardi di euro di debito, potrebbe concedere meno dell’1% del suo territorio, solo 550 kmq. La Grecia invece, che un debito di 210 miliardi, dovrebbe cedere 2.800 kmq (2%). Il Portogallo ha 78 miliardi di debito che corrispondono a 1000 kmq e all’1% del suo territorio.
Purtroppo nell’articolo non vengono riportati i dati per l’Italia, e questo ci pare molto strano.



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