Forme di investimento sicure (parte 2 di 3)

Investimenti a lungo termine Aggiungi commento

Investimenti a lungo termine sicuri e con pochissimi rischi Un’altra forma di deposito a risparmio che ha preso molto piede negli ultimi anni è quella dei Conti Deposito Online.
Il funzionamento di questo tipo di depositi è molto semplice perché ciascuno può gestirli direttamente da casa, tramite Internet. Vantaggio grandissimo di questo tipo di deposito è quello di non avere praticamente alcun costo.

Si differenzia da un normale libretto di risparmio in quanto necessita di un conto corrente al quale appoggiarsi per effettuare tutte le transazioni.
Anche in questo caso il risparmiatore può decidere di lasciare le proprie somme libere o di vincolarle per un certo periodo di tempo, caso in cui ne aumenta la rimuneratività.

Rispetto ai normali libretti di risparmio, questi conti sono più pratici perché offrono molti più servizi, come ad esempio il libretto degli assegni e la carta di credito, e sono, tra l’altro, comunque garantiti dal Fondo Interbancario per la Tutela dei Depositi. Pertanto questi prodotti sono sempre più richiesti in quanto, benché nati come forme semplici di investimento, hanno la praticità e la funzionalità di un conto corrente normale pur non avendo gli stessi costi di gestione.

I PCT (Pronti Contro Termine) sono una forma di deposito vincolato che consiste in questo: il risparmiatore acquista dalla banca, o da altro intermediatore finanziario, una certa quantità di titoli e si impegna a mantenerli per un certo periodo prestabilito al termine del quale la banca (o l’intermediatore finanziario) li riacquisterà, normalmente ad un prezzo più alto rispetto a quello d’acquisto, in modo da garantire all’investitore un certo margine di profitto.
Il prezzo di riacquisto, così come la scadenza, vengono decisi al momento della sottoscrizione dell’accordo tra i due soggetti.

Sebbene il rendimento sia abbastanza sicuro, i profitti derivanti da PCT subiscono una tassazione del 12,5% e le somme investite dal risparmiatore non sono coperte dal Fondo Interbancario per la Tutela dei Depositi. In questo tipo di investimenti i titoli che possono essere acquistati sono Titoli di Stato o Obbligazioni emesse da società private. Ovviamente i primi sono più sicuri rispetto alle seconde in quanto, se anche la banca con la quale le contrattazioni sono state fatte dovesse fallire, i Titoli di Stato possono essere comunque rivenduti dall’investitore; la stessa cosa non si può dire per le obbligazioni emesse da un privato che, in caso di fallimento dell’emittente, perderebbero ogni valore. Se questa eventualità dovesse realizzarsi, anche eventuali Titoli di Stato sottostanti a queste obbligazioni (perché acquistati dal risparmiatore contemporaneamente) perderebbero valore e sarebbero invendibili. Bisogna comunque considerare il fatto che il fallimento di una banca resta un’ipotesi molto remota.

Ma vediamo meglio cosa sono le Obbligazioni, altrimenti dette Bond.
Si tratta di titoli emessi da una società privata che li vende ad un risparmiatore che vuole investire i propri risparmi.
Per il periodo nel quale il risparmiatore è in possesso di tali titoli diventa di fatto finanziatore di tale società che si impegna a ricomprare questi titoli alla scadenza del contratto sottoscritto con il compratore. Nel periodo di durata del contratto la società paga al risparmiatore degli interessi tramite cedole periodiche, generalmente con scadenze trimestrali.

Ci sono tre tipi di Obbligazioni:

  1. a tasso fisso, caso in cui l’importo della cedola non varia per tutta la durata del contratto;
  2. a tasso variabile, in questo caso gli interessi variano in base agli indici di riferimento sul mercato finanziario;
  3. a zero coupon, in questo caso gli interessi non vengono pagati con cedole periodiche ma solo alla scadenza del contratto.

Il rischio che questo tipo di investimento comporta è piuttosto basso in quanto il risparmiatore potrebbe rimetterci il capitale investito solo in caso di fallimento della società emittente, ma questo rischio lo rende leggermente più remunerativo rispetto ai Titoli di Stato.



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