I Tremonti Bond

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misure anti-crisi finanziaria Per arginare l’ondata di crisi che dopo l’America ha coinvolto anche l’Europa, sono sotto osservazione le azioni degli stati dell’Unione che tutelano il patrimonio e spingono al rilancio.

Un passo in avanti in tal senso sono i cosiddetti “Tremonti Bond”, un decreto attuativo del Ministro dell’Economia per la sottoscrizione, da parte del Tesoro, di obbligazioni emesse dagli Istituti di credito.

L’obiettivo principale è chiaramente quello di dare fiducia alle banche rafforzando il loro patrimonio e permettendo così una maggiore disponibilità creditizia verso imprese e privati.

La quota complessiva che il governo mette a disposizione è pari a 10 miliardi di euro e non sono previste penali nei casi di rimborso anticipato del capitale.
La manovra del governo da una boccata di ossigeno alle banche che godono comunque di buona salute, permettendo di rilanciare l’economia.

Le banche dovranno impegnarsi a pagare una cedola annuale per i primi anni che si aggira sul 7,5% per gli istituti che adottano tali bond nel lungo periodo e 8,5% per periodi non superiori a 4 anni. Dopo il primo periodo gli interessi aumenteranno gradualmente nel tempo.

Inoltre è richiesto il rispetto di alcuni punti cardini per poter usufruire di questa risorsa:

  1. aumento e disponibilità di liquidità per piccole e medie imprese;
  2. anticipazione delle risorse necessarie alle imprese per poter mantenere i dipendenti in cassa integrazione;
  3. disponibilità a contribuire al fondo di garanzia per le Pubbliche Amministrazioni;
  4. sospensione della rata mutuo (almeno per 1 anno) per tutti coloro che risultano in cassa integrazione o percepiscono un assegno di disoccupazione;
  5. rispetto di un codice morale ed etico che garantisce il corretto utilizzo del decreto.

Per approfondire questo argomento riportiamo l’opinione di Isabella Bufacchi (Caposervizio del Sole 24 Ore):

tremonti bond


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