Nucleare: quello italiano piace tanto ai colossi europei

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Molte sono le società straniere ad essere interessate al nucleare italiano, ma i problemi da risolvere non sono pochi. Prima di tutto c’è la sicurezza, legata sia al normale funzionamento delle centrali che allo smaltimento dei rifiuti (alcuni si degradano in 100 anni e altri in diverse centinaia); secondariamente la popolazione, che solo in minima parte accetterebbe la realizzazione di una centrale vicino casa.


Nucleare italiano e investimenti degli altri Paesi in Italia Il progetto nucleare italiano è guardato con molto interesse dalle imprese straniere.
L’Areva, francese, propone a candidati italiani i reattori Epr, già adottati dall’Electricité de France, e già scelti nell’accordo tra Enel e Edf. Ugualmente interessati al progetto italiano sono l’altra francese Electrabel, la tedesca Eon, le svizzere Egl e Alpiq, pur condividendone le perplessità.

Infatti la situazione italiana non fornisce quella chiarezza tale da poter decidere su una questione così importante.
La stessa Eni, l’unico gruppo italiano in grado di costituire una seconda, valida alternativa, per ora si astiene da ogni proposta. Ma sia essa che l’Eon sono le uniche, considerate le loro dimensioni, ad essere spronate per dissipare le incertezze.

Tra i dubbi da chiarireContinua a leggere >>

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