Crack americano: cause e ripercussioni.

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Il ‘crack’ finanziario dell’importante banca statunitense Lehman Brothers potrebbe ripercuotersi seriamente anche sull’andamento economico di molteplici aziende italiane, soprattutto nel settore alimentare.

Infatti, è noto come molte industrie agro-alimentari italiane siano correlate fortemente con l’istituto finanziario americano e con altri istituti vicini ad esso. L’effetto domino potrebbe presto toccare aziende di un certo calibro come la Spumador (quella che rischia maggiormente visto che il 76% del pacchetto azionario è di proprietà della Lehman Brothers), l’Arena e la Parmalat.

Gli esperti giudicano il crollo finanziario della potente istituzione bancaria americana con grande critica e disappunto verso l’intero sistema economico e verso chi ha il compito di gestirne la vigilanza: un ‘crack’ che per molti addetti ai lavori avrà forti influenze negative su compagnie di rating, banche concessionarie delle obbligazioni (come Unicredit Banca e Intesa San Paolo), l’ABI, Bankitalia (accusata di mancato controllo) ed in particolar modo il gruppo Patti Chiari (che garantiva sicurezza su obbligazioni in realtà poco affidabili).

Sempre secondo l’opinione di molti esperti in materia, tra le cause di questa crisi ci sarebbero le iniziative di alcuni governi che hanno spronato i privati a cimentarsi in operazioni finanziarie esenti dalla norma (come ad esempio la fondazione di Fannie Mae e Freddie Mac che hanno deliberato mutui a ruota libera anche a soggetti che potenzialmente non offrivano garanzie necessarie).

Le varie ripercussioni di tale crisi finanziaria su molteplici istituti bancari è dovuta al fatto che da molti anni ormai le banche non hanno vincoli o limitazioni geografiche per il conferimento del fido.

Infine, è opportuno segnalare che i seri problemi che stanno avendo le banche d’investimento non riguarderanno fortunatamente le banche commerciali, anche perché il ‘crack’ finanziario è stato circoscritto essenzialmente a Wall Street.



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