Debito europeo: il debito sovrano

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Unico debito sovrano per tutta l'Europa Secondo le stime dell’Fmi, il debito pubblico dell’Europa raggiungerà il 100% nel 2014, con Francia, Germania e Regno Unito intorno al 90%. Se nel breve periodo i bilanci pubblici sono stati gravati dai sostegni alla finanza, alle imprese e dalla recessione, nel medio periodo non sono previsti miglioramenti. Infatti i costi per il Welfare saranno sempre più alti e i tagli alla spesa pubblica difficili da attuare. E se l’inflazione potrebbe far calare il debito pubblico, ecco intervenire la Bce per ridimensionarla.

Un aiuto si potrebbe avere dando nuovi stimoli alla crescita: in Cina e in Usa, ad esempio, si punta molto su progetti ambientali e infrastrutturali. La Commissione europea sostiene che gli obiettivi del 20/20/20 e dei Tens si potranno realizzare avendo a disposizione 300 mila miliardi, senza contare la ricerca, le TLC e le biotecnologie.

Una soluzione per il finanziamento è stata proposta dal ministro nell’Ecofin di Gotemborg: sostenere gli investimenti strategici con capitali privati (e pubblici per i paesi che ne hanno in eccesso), attraverso la raccolta di denaro privato europeo tramite grandi banche come ad esempio la Bei, la Kwf, o le Casse Depositi e Prestiti francesi e italiane, e attraverso l’emissione di nuovi strumenti finanziari come gli eurobond per calamitare risparmi dal resto del mondo.

Il favore dei risparmiatori e degli investitori potrebbe essere incontrato da quegli strumenti legati alla Supercassa europea. Le grandi banche europee (Bei, Kwf, Cdc, Cdp) hanno creato una Federazione di investitori a lungo termine e stanno per dar vita ad un fondo equità istituzionale per il finanziamento di progetti europei nelle infrastrutture per i trasporti, per l’energia rinnovabile e per l’ambiente. Esse sono anche d’accordo a fronteggiare il debito e i sistemi di garanzia, ad esempio attraverso i single project bond Ue, emessi dai singoli progetti ma sponsorizzati dalla Supercassa europea, la quale offrirebbe, alla definizione dei progetti la propria reputazione e competenza tecnica, e al titolo una garanzia monoline che gli consenta di avere un rating AAA (basso costo del debito e maggiore capacità di attrarre l’interesse dei risparmiatori). La parte di investimento non coperta dai project bond verrà finanziata dal mercato bancario. In questo modo i single project bond non graverebbero sui bilanci pubblici nazionali e su quelli delle casse (solo le garanzie), favorirebbero i lunghi periodi che il mercato non garantisce, sarebbero strumenti in accordo alle regole di mercato perciò ben visti dagli operatori privati, non sortirebbero effetti di spiazzamento perché una parte del debito è gestita dal mercato bancario.

Gli eurobond, esclusivamente titoli di debito europeo, proposti prima da Delors e poi da Tremonti, hanno invece incontrato delle resistenze. I paesi europei hanno infatti un debito pubblico sempre più crescente e non è facile presentare gli eurobond come strumento che consenta ai paesi più deboli la possibilità di scaricare i propri debiti ai paesi più virtuosi.
L’Fmi stima che nel 2014 il rapporto debito pubblico/Pil dei paesi del G20 andrà oltre il 100%. E l’indebitamento crescerà maggiormente nei paesi avanzati. Si prevedono considerevoli flussi di risparmio dai paesi a basso debito verso quelli ad alto debito, con tassi di crescita tre volte superiori nei paesi emergenti rispetto a quelli avanzati.

La nuova borghesia indiana, cinese, o russa inizierà a comprare titoli occidentali facendo così aumentare la concorrenza tra euro e dollaro. Solo se Cina e Giappone, che insieme detengono il 50% del debito americano, decideranno di diversificare, si potrà forse avere un riequilibrio del risparmio e delle riserve mondiali sulle monete più forti.

Sembra insomma che sia il momento giusto per un debito sovrano europeo che porti stabilità crescita e rafforzamento politico, perché ricordando le parole del giurista Salvatore Pugliatti: “La proprietà obbliga: chi ha un debito in comune è più unito, e chi possiede il tuo debito possiede anche una parte delle tue scelte”.



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