Siti di shopping e comparatori di prezzo

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Lo shopping online si sta sempre più affermando anche in Italia, a tal proposito numerose aziende offrono servizi dedicati alle aziende basati sui comparatori di prezzo.


Il fenomeno dello shopping online è in crescita costante anche in Italia, dove sono moltissimi i consumatori che si rivolgono al vasto mondo del commercio elettronico per gli acquisti di prodotti di tutte le categorie merceologiche. Secondo alcune ricerche sviluppate per conto delle associazioni di categoria, al crescente interesse dei consumatori non corrisponde un’adeguata politica commerciale delle aziende venditrici che, purtroppo, rischiano di trovarsi a raccogliere solo le briciole del mercato reale.

Navigare “a vista” può essere molto rischioso, anche in termini economici e d’immagine, per i retailers interessati alla vendita online. Gli scarsi ritorni in termini di vendite possono indurre dirigenti e proprietà a rivedere gli investimenti effettuati, riducendo l’impegno del personale sul fronte del commercio online e … Continua a leggere >>

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Downgrade Fitch e governo: settimana decisiva per la borsa italiana e lo spread

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Partenza negativa per la borsa di Milano in una settimana cruciale in cui sono presenti due aste sui Btp e il tentativo del leader del Pd, Pier Luigi Bersani, di formare il governo, mentre il M5S di Beppe Grillo rifiuta ogni patto.


C’è apprensione per quello che accadrà in settimana sui mercati finanziari. Decisioni fondamentali riguardo il futuro del Paese, con la formazione o meno del governo da parte di Pier Luigi Bersani.

Si è parlato molto di questo negli ultimi giorni e lo spread ha ricominciato a salire, rievocando le tensioni del periodo pre Monti. Il governo tecnico ha ridato fiducia al Paese, mettendo in atto quelle manovre lacrime e sangue resesi necessari dopo che l’ex ministro delle Finanze Giulio Tremonti aveva promesso a Bruxelles il raggiungimento del pareggio di bilancio.

Anche se non in pareggio, il rapporto deficit/Pil scenderà vertiginosamente nel 2013 arrivando a quota 2,5%. Non è bastato questo a Fitch. L’agenzia americana ha declassato il debito italiano … Continua a leggere >>

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Sardegna zona franca. Via l’iva dall’isola italiana.

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Da 30 giugno 2013 scomparirà l’iva dalla Sardegna, e l’isola diventerà interamente zona franca.


Il 7 febbraio 2013 la Sardegna ha deciso di attivare un regime doganale “zona franca” per tutta la superficie dell’isola, quindi estesa al confine uguale al perimetro dell’isola stessa.

Il governatore Ugo Cappellacci ha firmato il documento dove viene chiesto sia al Presidente del Parlamento che a quello della Commissione europea di fare in modo che il nuovo codice doganale comunitario venga esteso anche alla Sardegna, e che le isole circostanti facciano parte dei territori extra-doganali d’Italia in base al trattato di Lisbona.

Quindi il 30 giugno 2013 entrerà in vigore il nuovo codice doganale e anche la Sardegna diventerà zona franca come Campione d’Italia, Livigno e le Canarie.
Cappellacci afferma che: “Ci apprestiamo a condurre una battaglia difficile, certi Continua a leggere >>

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Fiscal Cliff è il catalyst dei mercati

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Borse in preda della volatilità mentre sono iniziati i negoziati tra repubblicani e democratici sul Fiscal Cliff, il burrone fiscale da 600 miliardi di dollari che si abbatterebbe sugli Stati Uniti qualora non venga raggiunto un accordo all’interno del Congresso.


Negli ultimi giorni le borse di tutte il mondo hanno registrato pesanti flessioni con gli investitori che sono tornati a posizionarsi su asset rifugio come bund e treasury Usa, nonché oro sottopesando l’azionario.

A preoccupare l’enorme piano di tagli e aumenti di tasse da 600 miliardi che starebbe per abbattersi sull’economia Usa, calcolato in 4 punti percentuali di Pil. Quella degli Stati Uniti nonostante la grande crescita degli emergenti rappresenta ancora l’asset portante per l’economia mondiale, ed una nuova recessione rischia di aver conseguenze molto negative per tutto il mondo.

In questo momento i negoziati sul Fiscal Cliff rappresentano quindi il catalyst per l’intero mercato azionario e la manifestazione concreta si è avuta venerdì, quando Wall Street è tornata a … Continua a leggere >>

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Ridurre il debito pubblico investendo in energia alternativa. Come si fa?

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Un economista danese ha proposto una delle ricette per ridurre il debito pubblico investendo e creando ricchezza nel contempo. Ovviamente ci vuole del tempo, cosa che le banche di tutta Europa non hanno se vogliono sopravvivere alle spalle dei cittadini.


Mentre l’economia europea va a rotoli perché si sta cercando di salvare la Spagna dandole 100 miliardi di euro per rifinanziare le sue banche, e perché la Grecia sta per decidere se uscire dal cappio dei prestiti europei, e perché il Portogallo sta anch’esso per crollare insieme, forse, all’Irlanda, in Olanda invece qualcuno propone idee diverse per risolvere la crisi.

La realtà è che nella situazione in cui ci troviamo ora, per coprire il debito serve indebitare qualcun altro, ed è questo che sta facendo l’Europa.
Ma la proposta uscita sul quotidiano “Nrc Handelsblad” prevede che il debito delle nazioni venga convertito in autorizzazioni per costruire impianti di produzione di energia elettrica derivante da fonti rinnovabili.

Ridurre debito pubblico investendo in eolico e fotovoltaico La proposta nasce dalla … Continua a leggere >>

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La speculazione colpisce sempre gli anelli deboli

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In un periodo in cui l’Unione Europea è messa a dura prova dal collasso di alcuni Stati membri si fa sempre più incalzante il rischio speculazione. Gli speculatori, infatti, si muovono sempre in branco puntando al ribasso ed agendo sugli anelli della catena più deboli. In quest’ottica le paure dei politici sono più che fondate, […]


In un periodo in cui l’Unione Europea è messa a dura prova dal collasso di alcuni Stati membri si fa sempre più incalzante il rischio speculazione. Gli speculatori, infatti, si muovono sempre in branco puntando al ribasso ed agendo sugli anelli della catena più deboli.

In quest’ottica le paure dei politici sono più che fondate, gli  attacchi speculativi lasciano sul campo piccole e grandi imprese, sia sane che con problemi di insolvenze. L’analisi viene poi peggiorata dagli aiuti statali che ridimensionano erroneamente la portata del problema.

Un esempio pratico di speculazione è stato quello di Lehman Brothers, una nota holding di servizi finanziari naufragata in bancarotta nel 2008. La società, in realtà, è stata aggredita molto tempo … Continua a leggere >>

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