
La globalizzazione dell’economia mondiale ha fatto evolvere la visione delle imprese che sembrano orientarsi sempre di più verso la scena internazionale.
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Allargare gli orizzonti sul mercato globale, cogliere le opportunità di scambi commerciali nel contesto mondiale, investire all’estero per crescere in Italia: questi sono i passi fondamentali da seguire per avere un portafoglio diversificato e bilanciato nonché ridurre il rischio. |
Ma come fare per orientarsi nella giungla degli investimenti esteri?
Per gli investitori alle prime armi, la migliore soluzione sono i fondi comuni d’investimento in quanto permettono di affidare il risparmio a gestori professionisti affinché questi lo investano in azioni o obbligazioni, per farlo fruttare al meglio. In questo caso le possibilità sono due e cioè i fondi chiusi e quelli aperti. Se per i primi il cliente non è legato a termini di tempo per uscire dal fondo, nei secondi deve aspettare le date prestabilite. I costi da prevedere possono essere d’ingresso, di gestione e di uscita.
Per i più esperti, l’apertura di un conto titoli presso una banca rappresenta una possibilità che permette di scegliere in piena autonomia i paesi di destinazione del proprio risparmio. L’acquisto di azioni estere comporta in questo caso il pagamento di commissioni alla propria banca e all’operatore locale. Altra caratteristica importante, molte banche non accettano di eseguire questo tipo di operazione se l’investimento è inferiore al capitale minimo richiesto.
Un’altra opzione, ottima per tagliare i costi ma che richiede comunque una buona dose di “avvedutezza” è Internet. Diversi sono i siti disponibili in rete specializzati e aggiornati in materia d’investimenti all’estero e di trading online (compravendita di titoli per via telematica). Tale alternativa che era limitata al mercato italiano è ora in espansione in Europa e negli Stati Uniti.
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