Made in Italy: ora è legge

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Legge per la tutela del Made in ItalyLa Commissione per le Attività Produttive della camera ha approvato un Ddl sul Made in Italy.

D’ora in poi quindi il nostro paese avrà una nuova legge che impone regole precise per quel che riguarda i protocolli di etichettatura di prodotti immessi sul mercato nei settori abbigliamento, oggetti per la casa, calzature o pelletteria.

Il primo firmatario della proposta di questa legge è stato l’onorevole della Lega Nord Marco Reguzzoni, che ha interagito per la creazione della stessa con importanti imprenditori del settore, primo fra tutti Santo Versace.
La velocità con cui questo disegno si è trasformato in legge è quasi un record che è stato possibile raggiungere grazie all’accordo sull’argomento dei diversi schieramenti politici al parlamento che hanno votato quasi all’unanimità.
Anche gli accordi con il mondo imprenditoriale del settore sono stati determinanti perché l’argomento è stato molto sentito, considerato l’andamento del mercato e le numerose falsificazioni del marchio “Made in Italy” che sono in circolazione.

L’Onorevole Reguzzoni ha espresso la sua personale soddisfazione per la riuscita dell’iter di questa legge e per l’insieme di forze che l’ha resa possibile. Lo stesso Santo Versace ha dichiarato di essere molto soddisfatto del lavoro portato avanti per l’approvazione di questa legge che, una volta tanto, ha messo al centro l’interesse reale di un settore contro la sterile burocrazia.

Secondo Massimo Calearo (rappresentante del Gruppo Misto in Parlamento) questa nuova legge è da considerare solo come un punto di partenza per la tutela del nostro Made in Italy. Tale legge, può raggiungere livelli di più alta perfezione se verrà integrata con appositi provvedimenti a favore e a tutela dei marchi, anch’essi vittime di incontrollate contraffazioni.

L’importanza di questa legge risiede nel fatto che essa tutela uno dei settori più importanti, se non il più importante, dell’economia del nostro paese, settore formato da piccole e medie imprese che necessitano della tutela da parte di leggi precise per poter continuare a svolgere al meglio la loro attività.

Michele Tronconi, Presidente del sistema moda Italia sostiene che l’approvazione definitiva di questa legge garantisce l’unica via che riesca a portare il settore fuori dalla crisi attraversata negli ultimi anni, grazie alla trasparenza che impone nel sistema di etichettatura obbligatoria. Secondo Tronconi però, il passo successivo e necessario è quello di riuscire ad ottenere una legge simile anche a livello europeo perché i nostri prodotti possano estendersi senza rischi ai mercati francesi, tedeschi e inglesi, offrendo anche ai consumatori europei maggiori garanzie di qualità e trasparenza.

Lo stesso Adolfo Urso, viceministro allo Sviluppo Economico, sostiene a chiare lettere che la nuova legge italiana sull’etichettatura deve rappresentare un punto di partenza e un trampolino per una maggiore tutela a livello Europeo in quanto la materia fondamentalmente è di competenza dell’Unione. Quindi l’approvazione di una legge simile anche a livello europeo rappresenterebbe un punto di arrivo significativo.



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