Guida alle obbligazioni: cosa sapere prima di investire

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Investire nelle obbligazioniLe obbligazioni, altrimenti definite bond, sono dei titoli di credito che vengono emessi da alcuni soggetti pubblici o privati e che vengono acquistate da altri soggetti a titolo di investimento.

I soggetti emittenti possono essere grandi aziende private, organizzazioni internazionali, uno Stato o un governo. Gli sono, di solito, piccoli risparmiatori. In pratica le obbligazioni rappresentano una sorta di prestito che il soggetto investitore, e quindi acquirente, fa all’ente che emette tali titoli.

Due sono gli impegni precisi ai quali l’emittente si sottopone nei confronti dell’acquirente e cioè, restituire all’acquirente stesso l’intero ammontare del capitale indicato sull’obbligazione stessa e versare periodicamente gli interessi maturati su tale capitale. La percentuale d’interesse da corrispondere viene stabilita al momento della sottoscrizione del contratto di acquisto dei titoli stessi.

Lo scopo per il quale una società o un ente pubblico decide di immettere sul mercato queste obbligazioni è quello di reperire dei capitali da investire, in maniera più semplice di quanto non sarebbe chiedere dei finanziamenti agli istituti di credito.

A differenza delle azioni, che danno all’investitore soltanto un diritto percentuale sui dividendi, cioè su eventuali utili prodotti dalla loro commercializzazione in Borsa, le obbligazioni offrono maggiori garanzie di credito a chi decide di acquistarle, in quanto garantiscono un diritto di credito in una misura percentuale nota e stabilita a monte dell’acquisto. Pertanto le obbligazioni garantiscono un’entrata certa per l’investitore mentre il rendimento delle azioni è incerto e strettamente legato alle oscillazioni di mercato.

La riscossione della cedola di interessi può avere scadenze variabili da un minimo di tre mesi ad un massimo di dodici.

Il valore di vendita sul mercato delle obbligazioni viene definito alla pari quando il prezzo pagato dall’investitore per acquistarle corrisponde esattamente al valore indicato sul titolo; viene invece definito sotto la pari quando il prezzo che si paga per l’acquisto è inferiore rispetto al valore del titolo indicato sul titolo stesso.

Spesso questa è la forma di obbligazione più usata proprio quando si vuole incentivare la vendita di questi dato che garantiscono, al momento della riscossione, un’entrata maggiore rispetto alla spesa sostenuta per l’acquisto.

Nella maggior parte delle volte, chi emette queste obbligazioni lo fa coprendole con una garanzia assicurativa per l’acquirente che rimane così tutelato in caso di insolvenza nei pagamenti da parte dell’emittente al momento della scadenza dell’obbligazione stessa.

Nel 2003 è stata varata una riforma sull’emissione di obbligazioni in base alla quale il loro valore non può essere maggiore del doppio del capitale sociale della società che le emette. Tale limite non vale per le società per azioni quotate sul mercato borsistico e per le società bancarie.



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