Sardegna zona franca. Via l’iva dall’isola italiana.

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Il 7 febbraio 2013 la Sardegna ha deciso di attivare un regime doganale “zona franca” per tutta la superficie dell’isola, quindi estesa al confine uguale al perimetro dell’isola stessa.

Il governatore Ugo Cappellacci ha firmato il documento dove viene chiesto sia al Presidente del Parlamento che a quello della Commissione europea di fare in modo che il nuovo codice doganale comunitario venga esteso anche alla Sardegna, e che le isole circostanti facciano parte dei territori extra-doganali d’Italia in base al trattato di Lisbona.

Quindi il 30 giugno 2013 entrerà in vigore il nuovo codice doganale e anche la Sardegna diventerà zona franca come Campione d’Italia, Livigno e le Canarie.
Cappellacci afferma che: “Ci apprestiamo a condurre una battaglia difficile, certi di avere il sostegno dell’Ue. Significa estendere ai benefici doganali anche quelli fiscali e del consumo”.

Siamo di fronte ad una svolta epocale per questa isola italiana, resa possibile dal Decreto Legislativo n° 75 del 1998 e ai sensi dell’articolo 1 della Costituzione della Repubblica Italiana che prevede che l’Unione Europea s’impegni nel ridurre il divario economico e sociale tra le regioni.

Nella delibera, il presidente Cappellacci scrive che: “L’istituzione della zona franca consente di compensare lo svantaggio relativo alla natura insulare e ultraperiferica della Sardegna, di limitare il fenomeno dello spopolamento dell’isola e di mantenere la pace sociale”.

Rendere la Sardegna zona franca servirà ad arginare la crisi che continua ad investire i settori produttivi dell’isola e a migliorare la vita di una larga fascia della popolazione che vive con gravissimi disagi di tipo sociale ed economico.

Il presidente regionale delle Associazioni del Commercio e Artigianato, Andrea Impera, spiega che: “L’istituzione della zona franca trasformerà la Sardegna nella nuova Svizzera e permetterà il rifiorire dei piccoli commercianti e soprattutto dell’edilizia. Abbattere l’Iva ci consentirà di avere il carburante a costi bassissimi, di pagare pochissimo l’energia elettrica e di mettere in moto nuovamente tutto l’indotto legato al settore edilizio, un indotto ormai morto da anni e che ha ridotto sul lastrico intere famiglie. La zona franca ci permetterà di costruire a bassissimo costo e quindi favorirà gli investimenti”.

La decisione di far diventare la Sardegna un territorio di zona franca è stata presa da 240 Comuni dell’isola che hanno tutti deliberato per l’attivazione della “tax free”.
Il primo comune è stato Portoscuso che da mesi, ha ottenuto anche il riconoscimento ufficiale di zona franca dalle Dogane. In questo territorio non esiste più il ricarico sui prodotti dell’Iva e, ad esempio, la benzina costa meno di 1 euro al litro.
Adesso anche gli altri 240 comuni sardi aspettano la stessa ratifica ufficiale delle Dogane per diminuire i prezzi e contribuire a dare nuova linfa alla regione.

Così facendo si spera che la Sardegna possa avere una nuova e forte crescita.



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