Provvedimenti della UE per combattere la crisi

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fondi esteri La medicina per la crisi finanziaria decisa dai capi di Governo dei 15 Paesi dell’Eurozona si concentrerà su 2 “princìpi attivi”: la ricapitalizzazione degli istituti di credito e la garanzia pubblica sui prestiti tra le banche.

Proprio la garanzia pubblica sembrava la soluzione più immediata da attuare data la paralisi di liquidità delle banche: essa perdurerà fino al dicembre del 2009, riguarderà tutti gli strumenti di rifinanziamento compresi quelli a lungo termine (fino a 5 anni) e tutte le banche e relative filiali straniere presenti entro i confini europei.

Si auspica poi nel documento finale redatto per l’occasione che la BCE provveda ad emettere commercial paper per le società finanziarie e non finanziarie, come già succede negli Stati Uniti d’America dove tale meccanismo di finanziamento per le aziende è molto più sviluppato.

Per quanto riguarda la ricapitalizzazione degli istituti di credito, il piano prevede la fornitura da parte dei Governi di azioni privilegiate e il controllo delle autorità politiche per difendere l’interesse degli azionisti cittadini europei.

Infine, il documento dichiara la fine della valutazione degli assets secondo il criterio mark-to-market e sprona la Commissione Europea ad adeguarsi alle soluzioni dell’Ecofin del 7 ottobre scorso.



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