Ritorna la figura del mediatore creditizio

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Per diverso tempo negli anni passati, il mediatore creditizio è state una figura considerata quasi unicamente come un mero costo che andava ad aggiungersi alla pratica del mutuo. Quindi, spesso, la loro professionalità non veniva richiesta.
Recentemente sta però ritornando la richiesta di questo particolare lavoro che pochi anni fa era stato inglobato all’interno delle banche oppure lavoro per specifiche società di mediazione.
Con la crisi economica le banche hanno capito che un esperto in comunicazione che sappia indirizzare (convincere) le persone ad accettare il mutuo di quella banca è fondamentale.

Il passato

Fino al 2012 il mediatore creditizio è sempre più stato eliminato dal panorama della compra-vendita o consulenza creditizia ma non esattamente per una questione di costi. Infatti gli istituti di credito hanno via via gonfiato le spese di istruttore per colmare la maggiore difficoltà nel poter concedere mutui. Con la scomparsa della voce che si riferiva al costo del mediatore, sono invece comparse voci quali “assicurazione scoppio incendio”, oppure altre spese a carico dei clienti come le spese per chi si occupa dell’atto notarile, gli incassi delle rate, la gestione della pratica; insomma hanno usato la fantasia! Con la crisi sono stata aggiunte anche altre polizze per proteggere la banca da eventualità di problemi economici del cliente, e su queste polizze la banca prende sempre una percentuale.

Il futuro

Da un po’ di tempo il mediatore creditizio è nuovamente utilizzato dalle banche per agevolare la concessione di mutui. In realtà è un venditore, che cerca di vendere il proprio mutuo enfatizzando le caratteristiche del proprio pacchetto, spiegando bene al cliente i pro (e a volte i contro) del proprio contratto rispetto ad un altro.



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